Un giorno a Padova, tante cose da vedere!

Torno a Padova per la terza volta: dopo la prima visita veloce durante un’edizione del Padova Vintage Festival (che adesso si chiama Future Vintage) ci sono tornata ancora due volte proprio per visitarla con calma, godendomela, come meritava.

La cosa bella di Padova è che ci si muove tranquillamente a piedi, le passeggiate sono gradevoli tra le sue vie piene di negozi e botteghe e se dovesse piovere i suoi lunghi portici sono un ottimo e suggestivo riparo!

Arrivando in treno si raggiunge il centro in meno di 10 minuti a piedi e le prime cose da visitare si trovano proprio all’inizio di questo percorso verso il centro cittadino. Da un lato la meravigliosa Cappella degli Scrovegni, con i bellissimi affreschi di Giotto, conservati perfettamente, per i quali però vi consiglio di acquistare il biglietto online poiché le visite sono limitate in termini di tempi e quantità di visitatori e difficilmente troverete posto senza aver prenotato prima; dall’altro, incluso nel prezzo del biglietto il Palazzo Zuckermann, con la sua splendida collezione permanente dove vi perderete tra mobili, quadri e gioielli antichi.

Vi consiglio anche un giro nella bellissima piazza delle Erbe dove è facile trovare negozietti e mercatini che vendono prodotti culinari locali, sovrastata dal meraviglioso Palazzo della Ragione di cui vi suggerisco la visita interna perché ne vale davvero la pena, e che la separa dalla suggestiva Piazza della Frutta.

Altra suggestiva piazza di Padova e la Piazza dei Signori, che ospita la famosa Torre dell’Orologio, un edificio di origine medievale con un antico orologio astronomico; sotto l’orologio c’è l’accesso alla Facoltà di Flosofia il cui patio è davvero gradevole da visitare.

A una quindicina di minuti a piedi dal centro, sempre in una bella passeggiata si può arrivare al Prato della Valle, lungo una strada costeggiata da negozietti e portici riparatori, e lì è possibile anche visitare l’interessante Orto Botanico.

Ma ovviamente non si può andare a Padova senza visitare la meravigliosa Basilica di Sant’Antonio (una delle più belle secondo me) e la vicina Cappella di Sant’Antonio.

Voglia di vintage mentre siete in città? Niente paura! Non lontano dalla stazione potete trovare Foxy Brown, uno dei miei negozi preferiti in Italia: specializzato in capi degli anni 70, questo posto è un must-visit per gli amanti del vintage in città! Per chi ama invece lo street style e impazzisce per le tee sportive vintage da collezione, nel centro storico troverete il mitico Second Hand Padova!

Io in total look Endelea, occhiali vintage Sabrina Manin e borsa vintage Grey Vintage Store.

Un Weekend Essenziale a Parigi

Non ricordo nemmeno più l’ultima volta che sono stata a Parigi prima di questo weekend: è come se il Covid avesse bloccato il tempo e anche la memoria a volte, ma mi è bastato arrivare nel XVIIIème arrondissement, zona della mia giovinezza parigina e di fare un salto nel IIIème arrondissement, altro luogo culto delle mie scorribande parigine, perché tutto tornasse vivido nella memoria. Quei posti, quegli odori, quei colori erano ancora lì, bisognava solo ritrovarli per far riaffiorare tutto in un’emozione pazzesca.

L’occasione di tornare a Parigi è stata uno stage di danza sabar con la mia insegnante che vive e insegna nella Ville Lumière e che ogni anno organizza un Festival internazionale di sabar in cui arrivano ballerini, musicisti e tante persone come me con la voglia di imparare a “sentire” questa danza eccezionale.

E’ per questo che il weekend parigino è stato per me ESSENZIALE: mi sono portata solo una borsa a mano, con i miei bubù per ballare e poco altro, sono partita con il solo desiderio di ballare e di stare insieme alle persone che ho conosciuto durante questa meravigliosa avventura che è per me la danza sabar.

In pratica dal venerdì alla domenica non abbiamo fatto altro che ballare, ballare e ballare ad eccezione di qualche piccola pausa per mangiare, lavarci e tornare a vivere la danza: è stato anche il weekend della festa tradizionale senegalese della Tabaski ed è stata un’emozione fortissima viverla insieme a tante persone, molte delle quali provenienti proprio dal Senegal.

Mi è rimasto quindi solo un giorno da passare liberamente in città prima del mio volo serale di ritorno a Milano, e anche quello ho voluto dedicarlo all’Africa…l’Africa a Parigi.

Dopo aver portato in giro al mattino presto la mia amica Ana che non era mai stata a Parigi alla scoperta dei luoghi culto della città (la Tour Eiffel, Notre Dame de Paris, la Senna) mi sono spostata verso il III arrondissement per un pranzo africano in una delle sedi del ristorante BMK dove mi sono deliziata tra mafé senegalese, allocos e succo di zenzero e da lì sono andata alla ricerca di Marché Noir e del suo fondatore Amah Ayivi.

La sua storia per me è sempre stata d’ispirazione perché ha saputo muoversi in un contesto difficile di deterioramento del second hand africano proveniente dall’Europa (la cosiddetta “beneficienza”) riportando in Europa tesori che languivano nei mercati africani perché spesso difficili da vendere o perché in cattive condizioni o perché ad esempio capi invernali difficili da utilizzare in Africa.

Il suo lavoro di recupero del vintage europeo in Africa gli ha permesso di ridare a questi capi una terza vita riportandoli da dove arrivavano considerati come degli scarti, in ottime condizioni, salvandoli dalla discarica a cielo aperto e da un disastroso impatto ambientale.

Nel tempo il suo business si è ampliato con una produzione propria sostenibile, made in Africa, del suo marchio Marché Noir che include anche bubù e batakali ghanesi handmade personalizzati.

Ecco, per essenziale intendo anche questo: se avessi solo qualche ora a disposizione in una città che ami e dove sai che possono interessarti tante cose, a quali non rinunceresti? La risposta sarà inevitabilmente ciò che per voi è essenziale…

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Un viaggio alla scoperta dell'”azzurro greco” del Peloponneso

Anche questo viaggio alla scoperta dell’azzurro greco è stato in balia delle disposizioni anti Covid per ben due anni: inizialmente previsto a Maggio del 2020 è stato più volte posticipato fino ad arrivare a Maggio 2022 quando con un gruppo di amici sono partita in aereo per Atene e, dopo due giorni in città, ci siamo diretti alla scoperta di questo paese meraviglioso che visitavo per la prima volta.

Mi hanno sempre detto che qui il colore azzurro ha un significato visivo diverso: l’azzurro del mare qui significa una sfumatura ben precisa difficile da trovare altrove.

Ma prima di costeggiare il Peloponneso abbiamo deciso di fare una puntatina verso Nord per visitare due luoghi fondamentali: il bellissimo sito archelogico di Delphi, dove abbiamo avuto un primo assaggio della storia antica greca e le favolose Meteore, conventi scavati nelle rocce la cui suggestività è davvero difficile da spiegare. Abbiamo affittato una casa in zona Meteore per una notte dove a piedi abbiamo raggiunto la Taverna Panellion in cui tra vino rosso e abbondante cena greca abbiamo avuto modo di assimilare la bellezza del nostro primo giorno in giro per la Grecia.

Al mattino presto siamo ripartiti in direzione Peloponneso facendo una prima sosta ai siti archeologici di Corinto e Micene prima di tuffarci (nel vero senso della parola) nel mare azzurro di Nafplio, in particolare nella bellissima spiaggia di Arvainitia. Dopo una passeggiata nel delizioso centro della cittadina, un aperitivo al porto e un’ottima cena da Pidalio abbiamo chiuso la nostra sosta nell’adorabile Nafplio pronti per scoprire il giorno dopo la cittadina di Epidauro con il suo maestoso teatro greco che tanto mi ha ricordato quello della mia Taormina.

Una volta “assaggiato” il mare a Nafplio non ne abbiamo potuto più fare a meno e nonostante la giornata un po’ ventilata abbiamo deciso di scendere in spiaggia a Karathona per goderci un po’ di sole greco.

Il giorno successivo si è aperto forse il più bel capitolo del nostro viaggio nel Peloponneso: nel nostro viaggio verso Sud arriviamo in uno dei posti più belli che abbia mai visitato, la splendida cittadina di Monemvasia arroccata sul mare dove abbiamo la grande fortuna di rimanere per due giorni in una bellissima casa in pietra tradizionale con terrazzo vista mare….un sogno! Non lontano da qui prendiamo il traghetto per l’isoletta di Elafonisos con una spiaggia meravigliosa e praticamente deserta visto il periodo dell’anno dove ci godiamo il pomeriggio immersi nel famoso azzurro greco!

Il giorno dopo ci dedichiamo alla visita dell’affascinante Monemvasia e dei suoi vicoletti in pietra prima di ripartire verso un altro azzurro, quello della città di Gythion, una delle città “veneziane” del Peloponneso. Il passato di questa deliziosa cittadina è meno splendente di quello veneziano ma molto simile come si può vedere dai suoi edifici e dal suo centro storico.

Poco lontano da qui si trova il mio azzurro preferito di questo viaggio, sulla punta di una delle dita del Peloponneso, la meravigliosa Limeni dove ci godiamo un bel pranzo a due passi dal mare e una passeggiata piena di azzurro! Non lontano, grazie anche all’aiuto di Google, ci infiliamo nella spiaggetta di Chalikia, riparata dal vento e completamente deserta con acqua cristallina dove finalmente facciamo il nostro primo bagno greco!

Rigenerati da questo profondo azzurro il giorno successivo siamo pronti per la scoperta di Mystras con il suo Castello, il Monastero e le Chiese bizantine racchiude i tesori di un passato rigido ma rigoglioso.

Nel nostro ritorno verso Nord facciamo una golosa sosta a Kalamata per assaggiare le famose olive (l’abbiamo fatto in un delizioso ristorantino chiamato Kardamo che vale davvero una sosta) e per visitare l’imponente Cattedrale Ypapantis.

Non sapevo ancora che tanta bellezza antica e nuove emozioni ci aspettavano al sito archeologico di Olympia: è un sito enorme, dove si possono rivivere le emozioni delle vere Olimpiadi, l’amore per lo sport e per il divertimento uniti a un vero e proprio culto per le divinità che tutto proteggono. Forse il sito più emozionante e imponente che ho visitato in Grecia, vale una visita anche il suo Museo archeologico che è incluso nel biglietto d’ingresso.

Ad Olympia abbiamo cenato ds Aegean dove si dice si mangi anche il miglior baclava di tutta la Grecia: adesso non so se è il migliore ma sicuramente era buonissimo!

Prima di ripartire per Atene facciamo un salto da Klio’s Honey Farm, un posto che vale la pena di visitare per gustare il miele fatto in casa e la grande ospitalità greca. Klio è un’apicoltrice per passione che ha aperto la sua grande casa dove vive con la famiglia a chi passa da lì per raccontare la storia delle api, far assaggiare i suoi favolosi diples con miele da lei realizzato e fare tante chiacchiere insieme. Vi assicuro che ne vale davvero la pena!

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Atene, vintage e decadente…come piace a me!

Prima di partire per la prima volta ad Atene avevo ricevuto dei pareri terribili su questa città: sporca, pericolosa, brutta, un postaccio, non andarci! Ma si sa, io ascolto poco gli altri e ho voluto comunque passarci due giorni ad apertura e a chiusura del mio giro nel Peloponneso per osservarla di persona e da vicino. Al rientro sono andata da tutti quelli che me ne avevano parlato malissimo per dire loro che…beh…io l’ho amata tantissimo!

Per me è una città decadente, con uno spirito vintage ma proprio per questo la trovo irresistibile! Questo non significa che Atene non sia una città moderna, piena di ristoranti e locali dove far festa o semplicemente bere una birra e di spazi artistici innovativi.

Ci ho camminato a piedi per più di 20 kilometri in lungo e in largo e me ne sono innamorata: dalla zona di Plaka (l’area intorno all’Acropolis) alla mia adorata Monastiraki piena di vintage e fervente di locali e di gente a tutte le ore, sono passata per vicoletti e strade moderne cercando di viverla il più possibile e di respirare tutta la sua decadenza tra ferrivecchi e bancarelle di street food.

Ammetto che il mio primo pensiero arrivando ad Atene sia stato il Partenone e l’area dell’Acropolis: desideravo visitarlo da tanto e avevo già acquistato l’ingresso online in anticipo (vi consiglio di farlo perché nonostante fosse il primo periodo post Covid c’era moltissima coda all’ingresso). Mi ci sono recata al mattino presto in apertura e anche questo è un consiglio che vorrei darvi perché dopo pochissimo tempo non solo faceva un caldo pazzesco (era Maggio) ma iniziavano ad arrivare i primi bus carichi di turisti e godere liberamente di questo spettacolo pazzesco che è l’Acropolis con il Partenone iniziava a diventare complicato.

Se amate il genere vi suggerisco anche una visita all’Acropolis Museum che è pieno zeppo di meraviglie dal passato e anche un giro a piedi tra i negozietti intorno all’area dell’Acropolis (quartiere Plaka) per rilassarvi un po’ dopo la visita.

In questa zona si trova anche Al Hammam, posto meraviglioso per godervi un paio di ore di relax nell’hammam più bello di Atene dopo la lunga scarpinata tra le rovine antiche.

La mia area preferita di Atene rimane comunque Monastiraki per i suoi negozietti vintage, il mercatino delle pulci della domenica mattina, i suoi mille locali, la street art e la frizzante vita sociale a qualsiasi ora del giorno e della notte! In quest’area vi consiglio di girare molto a piedi e di perdervi tra le mille stradine piene di sorpese e di interessanti scoperte.

VINTAGE AD ATENE

La prima buona notizia è che Atene è piena zeppa di vintage. La seconda buona notizia è che la maggior parte dei negozi belli di vintage è in centro. La terza è che i prezzi sono molto convenienti quindi qui si può comprare!

Ad Atene ho trovato uno dei negozi vintage più belli del mio lungo peregrinare tra negozi e mercatini vintage per il mondo, un posto in cui mi sono davvero emozionata, cosa che ormai purtroppo mi succede sempre meno: si chiama Troc, è un po’ lontano dal centro ma facilmente raggiungibile in metro, ed è uno spazio enorme pieno zeppo di pezzi scelti con cura. Questo è un paradiso per gli amanti del vintage etnico e del vintage tradizionale greco e turco (questi pezzi sono un po’ più cari rispetto agli altri) e io ci ho perso letteralmente la testa. E’ gestito da un’anziana signora che seppur non parlando molto inglese prova a raccontare la storia di questo posto che è stato il primo negozio di vintage ad Atene nel 1976. Per me un posto imperdibile.

Altro posto molto interessante è Like Yesterday’s, tra vintage, second hand di marca e accessori è stato uno dei miei preferiti in zona Monastiraki insieme a King Kong Vintage non visibile su strada ma al primo piano di un palazzo del quartiere dove ho trovato una bella selezione di vintage anni 70 e 80 principalmente.

Più second hand che vintage vi consiglio un giro da Vintage Love e Treasure House oppure nell’amato dai giovanissimi Yesterdy’s Bread che pur non essendo esattamente nel mio genere ha dei pezzi interessanti tra cui segnalo anche haori e kimono vintage.

Ad Atene c’è anche un bel negozio che vende vintage al kilo e la cui selezione varia parecchio quindi coglie un’ampia clientela di amanti del vintage (piccola ma interessante zona dedicata al vintage etnico dove ho preso anche un bell’abito mediorientale): si chiama Kilo Shop Greece alla fine di Ermou.

Imperdibile il mercatino delle pulci di Monastiraki la domenica mattina: tra vintage e pezzi d’antiquariato vi assicuro che vi innamorerete di questo adorabile mercatino.

DOVE MANGIARE AD ATENE

La cucina greca è tra le mie preferite e ad Atene si mangia bene ovunque ma tra i miei preferiti c’è sicuramente Tzitzikas Kai Mermigkas dove abbiamo provato praticamente quasi tutto il menù!

Se volete una cena romantica con vista Partenone illuminato (solo lo spettacolo vale la cena!) vi consiglio di prenotare da Strofi (i prezzi sono un po’ più alti e il posto un po’ più elegante rispetto alla media). Da Dopios invece potete gustare i piatti della tradizione rivisitati in chiave moderna mentre vi consiglio un aperitivo da Brettos, locale storico favoloso pieno di pezzi d’antiquariato dal suo splendido passato.

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Un weekend a Malaga tra arte, vintage e tapas

Dopo quasi tre giorni trascorsi a Granada mi sono spostata in bus verso Malaga per passare gli ultimi due giorni in Andalusia. Pensavo fossero sufficienti per visitare con calma la città ma Malaga mi ha letteralmente sorpresa con la sua invasione di musei e centri culturali, tanto che ho dovuto organizzarmi per cercare di vedere il più possibile!

Dopo un giro nella sua maestosa Cattedrale mi sono diretta verso il Museo Picasso (una delle più importanti attrazioni della città) e poi verso la Casa Natale di Picasso, probabilmente più interessante sotto alcuni punti di vista. Dopo questa prima immersione nella storia e nell’arte del pittore malagueño mi sono fermata in un piccolo bar della Piazza dedicato a Bruxelles (La Calle de Bruselas) e poi in uno dei tanti charity shop di Cudeca sparsi per la citta, affacciato anch’esso su questa bella piazza.

Ho inziato un breve giro vintage prima di riperdermi tra i bar e ristoranti del centro storico di Malaga ma il mio pensiero era rivolto alla visita dell’indomani mattina all’Alcazaba, fratello minore dell’Alhambra di Granada ma non per questo meno affascinante.

Fortunatamente aveva smesso di piovere e ho potuto godermi una bella passeggiata all’interno di questo edificio in stile arabo da cui si può godere di una bellissima vista della città e ovviamente delle sue spiagge.

Nel pomeriggio ho continuato il mio giro culturale fermandomi prima al Museo Carmen Thyssen dove si possono ammirare soprattutto delle bellissime opere di artisti andalusi che hanno dipinto spesso scene di vita quotidiana tipiche di quest’area della Spagna; poi ho proseguito il mio giro del centro storico alla scoperta di negozietti locali e ovviamente ancora tanto vintage.

Prima di passare al vintage vi segnalo due negozi che ho amato tantissimo, entrambi nel centro di Malaga: uno è El Altarcito, bellissimo negozio che vende prodotti artigianali e alimentari direttamente dal Messico; l’altro è Arabesque con tantissimi capi e accessori handmade in stile etnico che ho adorato!

Ho continuato poi il mio giro culturale al mattino seguente dirigendomi prima al Centro Cultural de la Malagueta realizzato intorno alla Plaza de Toros dove era in corso una bellissima mostra (gratuita) sul fotografo di moda (e non solo) Jean Marie Périer e poi al Centre Pompidou di Malaga, a due passi dal Porto. Qui ho scoperto che la bellissima collezione permanente era chiusa al pubblico per lavori di restauro del Museo ma ho scoperto un’artista favolosa Sophie Calle, le cui opere erano invece esposte in una collezione temporanea. Da lì direzione quasi obbligata i ristorantini del Muelle Uno, dove si può osservare il viavai di turisti a spasso lungo le banchine del porto, sorseggiando una birra locale e gustando le favolose tapas andaluse!

Prima di lasciare Malaga ho fatto però anche una capatina alla zona di Soho, nota per la Street Art (è possibile vedere alcune opere di TV Boy…anche se quella dedicata a Picasso è stata distrutta) e perdersi nei mercatini di handmade di questa zona che è diventata molto di moda negli ultimi anni.

VINTAGE A MALAGA

Se Malaga mi ha sorpreso per l’enorme quantità di musei, devo dire che anche a vintage è messa più che bene! I due store di Península Vintage valgono entrambi una visita approfondita perché si possono trovare dei bei pezzi e a prezzi adeguati.

Altro preferito (forse potrei dire IL preferito) è Epoca Vintage and Second Hand dove ho trovato vintage degli anni 50 e 60 e alcuni pezzi etnici particolarmente interessanti (è quello dove ho acquistato di più ma i prezzi sono molto corretti e ci sono delle chicche che meritano davvero!)

Anche a Malaga, come in quasi tutte le città spagnole, c’è un Flamingos Vintage Kilo: negozio di moda americana che vende al kilo e dove spulciando tra i tantissimi capi di abbigliamento è facile trovare pezzi incredibili per pochi euro (esempio: ho speso 20 euro per un abito vintage e una djellaba marocchina vintage favolosa!!)

Altro negozietto interessante dove però la qualità è leggermente più bassa ma è necessario ravanare pesantemente per trovare capi interessanti a prezzi molto convenienti è Mosaico Vintage; ho scoperto che ce n’era uno anche a Granada ma quello me lo sono perso!

Uno dei negozi che avrei voluto tanto visitare ma che ho trovato chiuso in entrambi i giorni in cui ci sono passata è Entrecosturas: nella mia ricerca online sembrava un posto meraviglioso ma nella realtà non sono riuscita a visitarlo (se qualcuno di voi lo conosce fatemi sapere com’è davvero, sperando che non abbia chiuso i battenti).

DOVE MANGIARE A MALAGA

Tapas: Pez Lola, Pepa y Pepe, Gorki e ristoranti del Muelle Uno

Churros: imperdibili quelli di Casa Aranda

Teterías: adorabile quella di San Augustín, di fronte all’omonimo convento e a due passi dal Museo Picasso.

DORMIRE A MALAGA

Malaga è piena di hotel e i prezzi sono mediamente più alti rispetto a Granada ma posso consigliarvi l’Hotel California (il nome la dice lunga…) per il buon rapporto qualità-prezzo, ottima posizione e soprattutto…un arredamento vintage nella zona lobby e colazione davvero da perdere la testa!

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Un biglietto per Granada: vintage e altre storie (adesso in italiano!)

Bentornati con un nuovo viaggio alla scoperta di Granada (anche vintage)…finalmente in italiano!

Granada è la prima città che ho visitato dopo due anni di Covid che mi hanno tenuta nei confini nazionali per troppo tempo! Era un viaggio programmato nel Marzo del 2020 che è slittato piano piano fino ad arrivare a esattamente due anni dopo…ma che gioia respirare l’aria andalusa alla ricerca dei miei antenati!

Granada è una cittadina relativamente piccola, che si gira facilmente a piedi e due giorni sono sufficienti per fare un buon giro anche se c’è tanto da scoprire soprattutto se ci si lascia guidare dai suoi sentieri che dall’alto al basso la attraversano in un dedalo di stradine che offrono nuove scoperte ad ogni angolo.

Ho iniziato la mia visita dal Albayzín, il quartiere arabo dove sembra di muoversi nel souk di Marrakech tra negozietti di souvenir nordafricani e vicoletti pieni di costruzioni affascinanti: questo è anche il posto perfetto per una pausa dolce in una delle tante teterías (sale da tè in stile arabo) o per un henné alle mani o ancora per un pasto marocchino in uno dei tanti ristoranti del quartiere.

Il giorno dopo mi sono svegliata presto per visitare finalmente la Alhambra, capolavoro di architettura araba, dove sono rimasta in adorazione per diverse ore prima di essere spinta dalla fame a lasciare questo posto meraviglioso dove ho sentito vive e forti le mie radici arabe. Perdersi nei dettagli di questa architettura è un vero viaggio nella cultura araba e nel suo importante passaggio in Andalusia.

Ho passato poi il pomeriggio nelle vie del centro tra negozietti vintage, librerie indipendenti e una visita alla Cattedrale prima e alla Capilla Real (dove sono sepolti i reali Isabella e Fernando) poi, prima di tuffarmi in uno dei miei più grandi piaceri: l’hammam! Per questa esperienza nei bagni arabi ho scelto l’hammam Al Andalus, un posto davvero magico in cui sembra di tornare indietro nel tempo in questi bagni interamente ricostruiti con lo stile arabo dell’epoca.

Ho concluso la serata in un Tablao tradizionale (La Arborea) dove ho assistito a un bellissimo spettacolo dal vivo di flamenco sorseggiando vino tinto (rosso) in un’atmosfera pazzesca piena di carica ed energia!

VINTAGE A GRANADA

Tra i miei preferiti sicuramente La Buhardilla e Oh Oh July, sulla stessa strada a pochi metri di distanza, entrambi ricchi di vintage soprattutto degli anni 70 e 80.

Interessante anche Mosaico Vintage e Flama ma lo stile è decisamente più 90s e street style per chi ama il genere.

Casa Kuna è un posto speciale dove si può trovare artigianato locale e pezzi second hand sia abbigliamento che mobilio ma anche tapear nei tavolini fuori.

Per gli amanti dei libri di seconda mano segnalo invece Reciclaje e El Tiempo Perdido, due bellissime librerie piene di tesori.

DOVE MANGIARE A GRANADA

Se avete voglia di bere una birra o un bicchiere di vino accompagnati da tapas eccezionali (in parte gratuite quando accompagnano da bere) vi consiglio di fare un salto in uno di questi posti e di assaggiare le tante tapas caratteristiche, una più buona dell’altra:

  • Oliver
  • Los Manueles
  • Los Diamantes
  • Bodega Castañeda
  • El bar de Fefe

Per un pranzo etnico dal Nord Africa invece sapete già dove andare….

DORMIRE A GRANADA

Senza dubbio la Posada del Toro è un posto delizioso a prezzi abbordabilissimi da cui è passata tanta storia…loro poi sono super gentili e disponibili per consigli di ogni tipo e poi ha la migliore posizione possibile!

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The Ladybug’s Vintage and Handmade guide of Cagliari

I must confess that when I went to Cagliari to spend a couple of days with a friend who moved from Milan a few months before, I was surprised by the quality of vintage and handmade that I found in town. The city is very different from when I visited last time years ago: vibrant, joyful, modern and traditional at the same time, colored, full of life and warm as usual! I really enjoyed my stay and I spent two half days hanging around looking for the best vintage/handmade shops in town.

But let’s start from the vintage shops:

  • First stop was Recyclerie Vintage: I virtually met Alice and Fabrizio on Instagram a year before and unfortunately they were on holiday when I was in town but Caterina was there to guide me in the first vintage shop of Cagliari where I immediately fell in love for the attention of the research that covered different styles. Classic vintage and amazing accessories (including jewelry vintage and new) on the basement, vintage streetwear with a high quality selection of vintage denim and clothes for women and men on the first floor, a tattoo studio on the second floor. This shop is a must-visit for any vintage lover and if you are around you cannot miss it! I also got a few pieces there: the vintage military green floral dress that you see in one picture, a pair of vintage soft brown leather shorts and a ring from El Rana. Prices are fair and they are really adorable (you can find them in the main street of Cagliari, in the city center).
  • Second stop was Urban Pep, founded by the lovely Vanessa who I also met online last year. Vanessa really impressed me for the loveliness and kindness but also for bringing me around to discover some pieces of her city. But she also guided me through her shop, a perfect match of vintage handmade where she mixes her two passions: vintage and Thailand. Vanessa has Thai origins and she travels her other country looking for handcrafters who create beautiful pieces with a retro twist. Urban Pep is also full of interesting collaborations with local artists and associations such as La Fille Bertha (incredible Sardinian artist – I bought one of her pieces for my new house!) and La Matrioska a creative and social textile lab (I also bought one of their handmade tees!). Vanessa is a volcano of ideas and her shop really expresses her eclecticism. Not far from Recyclerie Vintage in the main street, make sure that you visit her shop and you meet her in person!
  • Third stop was La Bottega delle Meraviglie, but I was so pissed because it was closed and I couldn’t manage to contact the owner. From her Instagram page I realized that it was the kind of shop that I would have loved but maybe I will be able to visit it next time! It is in the tiny streets of the city center, definitely worth a visit.
  • Not a shop but a vintage and antiques market that I found “by mistake” on a Sunday Morning, is the Antiques Market of Piazza del Carmine, a small but super interesting market where I found a lot of interesting pieces (especially jewelry…I left with three fantastic brooches!): mandatory stop, you will love it I promise!

Just want to share some more interesting shops that are definitely worth a visit if you love ethical, handmade and traditional shops:

  • Recyclerie has another shop in the city center (actually it was the first shop before the vintage one was born), totally dedicated to handmade pieces (homeware, accessories, jewelry etc.) coming mostly from Sardinian artists and handcrafters
  • Eticando is a lovely boutique in the center of Cagliari that only sells ethically made clothes for women and children; not the usual ethical shop, that’s why I liked it
  • The AB Gallery is a place where I could have bought almost everything for my house: pillows, blankets, carpets, decorations etc. Everything is handmade from Sardinian artisans keeping alive the rich textile tradition of the region. A true beauty.

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The Ladybug travel tips: six things to do in Caltagirone in one day

Caltagirone is a small town in southern Sicily, very famous all over the world for its handcrafted colored ceramics. Although I was born in Sicily I have never been there before but as my mom really wanted to visit it last summer we decided to have a one-day family trip to Caltagirone to enjoy the city.

Here are my top 6 things to do list if you decide to visit this lovely place one day:

  • The Cathedral: San Giuliano Cathedral in the center of Caltagirone is a magnificent religious building with a very old history. It was destroyed by several earthquakes and re-built many times. Its wonderful turquoise dome is very characteristic and it is visible from many corners of the city. Its inside decorations are amazing and definitely worth a visit.
  • Ceramic Museum: Caltagirone is famous all over the world for its ceramics and everywhere in town it is easy to see them decorating walls, facades and balconies of old buildings. The history of ceramics’ handcrafting is very interesting and you can have a clear idea of how it changed during the times in the beautiful Ceramic Museum. There are rare examples of different eras and a very detailed focus on the way it is traditionally crafted. You can also find here an amazing collection of the famous Moor’s Heads, typical Sicilian ceramic sculptures representing our ancestors (the Moors).
  • Santa Maria del Monte Stairway: this is the most famous corner of Caltagirone, the famous stairway built in 1606 connecting the old town with the new one. 142 stairs fully decorated with authentic ceramics from Caltagirone, it is full of plants and flowers and very loved by tourists and citizens. A picture here is a must of your visit!
  • Moor’s Heads: you can’t leave Caltagirone without brining with you the famous Moor’s Heads, representing our Moors ancestors’ heads decorated with fruits and other typical pieces of the Sicilian tradition, these pieces are a must have. You can find them in many colors and decorations but please be careful when you buy them. If they are too cheap they are not traditionally handcrafted! Moor’s Heads can be very expensive but the quality is absolutely different. Spend a bit more but get the real ones (the couple, not just one!). I got mine here after a long hunt but I am madly in love with them!
  • Granita: like almost everywhere in Sicily granita here is delicious! I had lunch with it (and a famous Sicilian brioche) in one of the bars at the entrance of the old city (in front of the City Theatre) and I was totally delighted (I got a pistachio one, of course!)
  • Magma Shop: last but not least I suggest a visit to my favorite shop in town, Magma, just near the Stairway. It is a very peculiar shop selling only handcrafted pieces mainly from Sicilian handcrafters. Clothes, accessories and homeware here are 100% handmade certified!

I am wearing a thrifted Moroccan caftan from Girls in the Garage, an handmade wax bag from Atelier Habibi and an handmade headwrap from Madame Ilary.

The Ladybug travels to Spain but staying in Sicily: plunging into the colors of Borgo Parrini

During our last lockdown, while scrolling on my Instagram feed I saw a picture that took my attention: colored yellow, white and blue houses that looked like Spanish or Tunisian. I liked at the point that I checked the geotag to understand where this lovely place was placed and, big surprise! It was located in Sicily!!

I couldn’t believe my eyes and I immediately googled the place: Borgo Parrini, between Palermo and Trapani, that was a real revelation for me! I added in my “Places to visit” list and I had the chance to go there a few months later, during my summer holidays.

But first, let me tell you more about this place: this small village near Partinico (also called the secret Barcelona) was founded in the XVII century by the Jesuits but it is now an almost abandoned village where only around 20 people still live. One of them was the entrepreneur Giuseppe Gaglio who, with the help of some other citizens decided to initiate a restoration of the abandoned houses to re-give life to his beloved village. He called Sicilian artists to recreate a Barcelona/Gaudi inspired village with mosaics, majolica and colored glass, bright facades and an explosion of colorful flowering plants.

The project started in the late 1990s and it took almost 25 years.

The life of the “Borgo” immediately changed since loads of tourists from all over the world started visiting this renovated village, pretty much loved for its colors and dreamy atmosphere.

It is more and more usual nowadays to use some “marketing ideas” to bring back to life many of the abandoned Italian villages and I must say that I think it is a great idea to restore our architectural and historical heritage and to give them a new life. And if this means also giving them a new life in terms of economy by bringing tourists and give space to more entrepreneurs, why not? Today in Borgo Parrini you can find a few pizzerias and a couple of bars and shops which was absolutely unthinkable a few decades earlier.

You can reach the village by car and it takes about an hour to visit (you can also enter the renovated houses for a few euros) and you can have a quick lunch/dinner and even enjoy the pomegranate “granita” handmade by a lovely resident who sells it on the main street leading to the center of the village!

It is better to go during the day to enjoy the bright colors and to take very nice pictures, but it seems that it is very suggestive also at night, coming back from a day at the beach or even in Christmas with its lovely decorations and a living nativity scene.

You can have an idea of how it looks like from my pictures but believe me, you’ll love it in real life!

I wore a vintage caftan found at Vinokilo in Milan with handmade turban (Mara Seyeyaram), a neoprene bag (Geometric Bag) and a pair of sequined flat sandals from Colors of California. Also, the lovely turban earrings come from Kano Sartoria Sociale in Sicily.

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The Ladybug guided tour: one day in Milazzo

If you visit Sicily, especially in summer, and you are around my hometown Messina, I definitely suggest a visit to the medieval town of Milazzo.

It is very popular as a summer destination for the beaches but also for its nightlife: when I was young I used to spend there my summer Saturday nights, in the tiny streets of the old town full of bars, restaurants and little handmade and traditional shops.

The upper part of the town is the oldest one and I find it very fascinating because of the rests of the medieval village, the castle and the fortified walls. You can visit several halls of the castle, such as the Norman tower, the so called fireplace’s hall, where in 1295 a sort of Parliament was hosted, the court and several parts built during the Spanish domination. You can also enjoy a beautiful view from there!

The lowest part is famous for its amazing beaches with warm and crystalline water, especially in the area of Cape Milazzo where you can also visit the natural Venus Pool Venus, a protected area where you can swim in the most beautiful sea.

When I was in Sicily last summer I had an incredible desire of going back to Milazzo as I was missing from more than 10 years: I was pleased to see that nothing has changed, except from the weather, as it was the most horrible hot day ever! I spent the day visiting the upper town with my sister before heading to Capo Milazzo to admire the view and then relax in a lovely beach in the afternoon.

Even if it was too damn hot that day I wore a vintage purple cotton dress from Freja Vintage (on Vinted) and a soft viscose large trousers handmade from Madame Ilary. I completed my sustainable outfit with a pair of leather sandals from Clarks, Gucci sunglasses and handmade and vintage jewelry. My wax bag is from a Senegalese handcrafter that I found through Alessia form Clementine Vintage.

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