Marrakech ed Essaouira, una vista diversa

A novembre dell’anno scorso sono tornata per la quarta volta in una delle città che amo e odio di più in Marocco: Marrakech. La amo perché ha un fascino indiscutibile che ha sempre una certa presa su di me: le sue stradine brulicanti di gente e piene di negozietti e botteghe nella Medina, la vivacissima piazza Jemaa El Fna, i negozi e i ristoranti alla moda, gli odori e i rumori che in nessun altro posto si possono sentire. La odio perché la sua bellezza ha attirato una quantità enorme di turisti e a volte ho l’impressione che perda la sua autenticità e che in un certo senso si sia adattata ad accogliere e soddisfare i suoi visitatori stranieri mettendo spesso da parte quella che è la sua vera bellezza e le sue tradizioni.

Stavolta ho deciso di non rimanere in medina (complice anche il recente terremoto di settembre) ma di prendere una casa in affitto per qualche giorno a Guéliz, uno dei nuovi quartieri della città, spostandomi poi verso il centro in taxi o con l’app InDrive che funziona benissimo (circa 15 minuti per arrivare nella medina).

Ho colto anche l’occasione per spostarmi un po’ al di fuori della medina stessa, visitando mercati e souk molto meno noti e frequentati dai visitatori stranieri, nei quali ritrovo proprio quell’autenticità che in medina spesso mi manca (anche nel cibo perché in questi souk si mangia divinamente e a prezzi imbattibili (in particolare la tanjia e la zuppa di loubia, due piatti tipici della cucina di Marrakech!).

Ciò non significa che non sia stata in Medina, anzi! Mi sono persa nei meandri di una delle più belle medine del Marocco, tra la Place des Epices (accanto al souk bellissimo dei tappeti) dove sono andata a trovare il mio amico Fouzil che ha i più bei gioielli antichi di Marrakech (soprattutto amazigh e touareg) e il Palais de la Bahia dove invece amo perdermi tra le botteghe di spezie che ormai conosco da anni.

Ovviamente non potevo non fare un salto nella piazza Jemaa El Fna e alla Moschea della Koutoubia, due simboli di Marrakech, entrambi un po’ sofferenti dopo il terremoto ma di certo ancora estremamente simboliche: il minareto della Koutoubia, come altri della zona, è stato messo in sicurezza attraverso delle impalcature che nulla tolgono alla sua naturale bellezza, ed è possibile visitarla da una certa distanza perché l’area sottostante era ancora recintata per motivi di sicurezza. Jemaa El Fna invece è sempre vivace e rumorosa, con i suoi venditori di cibo e bevande e i tanti avventori che la riempiono ancora con grande entusiasmo.

Le mie serate maarakchi invece le ho passate in giro per i suoi quartieri: da quelli più eleganti (dove ho scoperto tra l’altro l’interessantissimo Florence d’Arabie, negozio vintage ed handmade che vale la pena visitare) e quelli molto più popolari come Saada, dove mi sono avventurata più volte per cena apprezzandone la sua genuinità e vivacità.

Nei miei giorni a Marrakech sono ritornata anche nella mellah, il quartiere ebraico, sicuramente uno dei più interessanti in Marocco per la sua bellissima sinagoga e per il cosiddetto souk dei sarti dove mi sono fatta confezionare un bellissimo caftano in seta su misura.

Mi sono allontanata da Marrakech per qualche giorno per ricercare il caldo abbraccio della mia amata Essaouira: ci sono arrivata di venerdì mattina in una caldissima giornata autunnale che sembrava estiva per cui dopo un buon cous cous e lben sono corsa al mare a fare il bagno i primi di novembre!

Una delle cose che amo di più ad Essaouira è comprare da mangiare e farmelo preparare in uno dei suoi ristorantini della medina: stavolta ho optato per la tajine, per cui dopo aver acquistato tutto il necessario al mercato, mi sono goduta una deliziosa tajine serale in una bellissima terrazza vista oceano!

La medina di Essaouira, un po’ come quella di Marrakech, è un posto delizioso da girare a piedi tra i suoi vicoletti fino alla spiaggia, dopo l’area di Skala vicino al porto: tra botteghe di artigiani e negozi di tendenza in stile europeo si può prendere un cocktail nel modernissimo Dar Baba e cenare nel delizioso Maison Berbere.

Tra un giro e l’altro nella medina ho scoperto alcuni posticini molto interessanti (The Sisterhood ad esemnpio, vintage shop con adorabile caffetteria e spazio per lavorare con il proprio pc; o Mandala Society, buonissimo ristorante healthy nella strada principale della Medina).

In questi giorni ad Essaouira, grazie anche alla host del mio appartamento, ho provato anche l’ebrezza di un vero hammam tradizionale marocchino, esperienza veramente rara e per me davvero potente, anche perché la maggior parte degli hammam frequentati dai turisti sono molto diversi rispetto a quelli frequentati dai locali e vi assicuro non in meglio (almeno dal mio punto di vista!).

Sono tornata poi a Marrakech solo per un giorno, ma un giorno pieno di attività: dopo un pranzo da Mazel, ristorante libanese buonissimo, con le ragazze italiane che vivono a Marrakech e che ho conosciuto tramite Instagram – ora finalmente anche dal vivo!) e un giro da Funky Cool Medina, uno dei negozi più interessanti di Marrakech, ho incontrato il famoso TikToker Saad Safaa che mi ha intervistato per il suo canale in un caffè di piazza Jemaa EL Fna.

Come sempre torno a casa arricchita da nuove esperienze e conoscenze ma soprattutto da un occhio sempre diverso e nuovo anche in posti che già conosco ma che sono in continuo cambiamento e per questo riservano sempre nuove sorprese.

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